lunedì 4 agosto 2014

Bretagna 2014 con Emmylou

Estate 2014, prima vacanza con il cane, Emmylou, un labrador chocolate di quasi un anno. Esuberante e vivace ma allo stesso tempo obbediente e coccolona. La vacanza con il nuovo membro della famiglia ci preoccupava un po', tutti ci dicevano "state attenti che in macchina sta male", "state attenti che in macchina si annoia", "state attenti che si stressa a cambiare continuamente posto per dormire", "state attenti che….". Bene, nulla di tutto ciò è successo. Abbiamo un cane perfetto? unico nel suo genere? no, credo sia tutta questione di abitudine. Ma andiamo per ordine. Da dicembre vive con noi Emmylou, una cucciola simpatica e curiosa di labrador. Ormai cucciola di dimensioni non lo è più ma lo rimane di carattere. L'idea di andare in Bretagna con lei è nata poco dopo averla in casa, vedendo quanto si divertiva a correre avanti e indietro per prati e salotti, e il sogno era quello di vederla correre nelle lunghe spiagge con la bassa marea. Così sono iniziati i preparativi del viaggio. Abbiamo seguito gli "state attenti che" e quindi abbiamo deciso di affittare una casetta bretone, così che lei potesse avere una casa fissa per una settimana; abbiamo deciso di non fare tutti i km in un solo giorno, ma fare 2 giorni di spostamento all'andata e a seconda di come si fosse comportata Emmylou aggiungere 1 o 2 giorni di spostamento al ritorno; abbiamo deciso di fare soste in autogrill ogni ora e mezza/due ore di viaggio per farle sgranchire le gambe; abbiamo deciso di non farla mangiare prima di metterla in macchina. Ecco, per provare quanto sono soggettivi questi "state attenti che" vi dico che: nei primi giorni di tappe, quando vedeva che si rifacevano le valigie era la prima che risaltava in macchina per la "casa" successiva (alla faccia dello stress); mentre all'andata siamo stati più cauti e i km li abbiamo divisi in 3 giorni, al ritorno in 2, e l'ultimo giorno si è fatta ben 1100km, sosta ogni ora e mezza quella è obbligatoria anche per gli umani, anche se ogni tanto era lei a non voler scendere, visto che appena toccato il sedile della macchina iniziava puntualmente a ronfare (cane moooolto stressato); l'ultimo punto, riguardante il cibo è durato solo la prima mattina, già al secondo giorno era lei a cercare il cibo, senza mai stare male, e tra l'altro (e questo mi ha stupito molto anche se fa schifo a dirsi) era anche molto regolare nei bisogni nonostante il cambio d'aria. Prima di passare alle note di viaggio ci terrei a sottolineare che uno "state attenti che" che non abbiamo mai infrato è quello "non fatela mangiare prima del bagno": il bagnetto della mattina alle 7 sempre a stomaco vuoto! 


Day 1:
Da Cantù-Como-Italia a Bourges-Francia

720km circa, con soste ogni ora e mezza per far sgranchire le gambe a Emmylou e anche a noi umani. Arrivati in serata a Bourges, 


situata a pochi km dal centro esatto della Francia, nel dipartimento dello Cher, abbiamo visitato la città davvero carina, ricca di parchi e storia, concedendoci una cena scenografica proprio sotto il Palais Jacques Coer, uno dei monumenti principali della città. Il ristorante si chiama "Chez Jacques" 


ed avendo i tavolini all'aperto permette di poter cenare con il proprio cane, anzi, ancor prima di farci ordinare la cameriera molto gentile, aveva già riempito una ciotola per Emmylou. La cena l'ho definita scenografica non solo per il panorama che avevamo di fronte ma anche per il piatto "specialità" della casa: "potence avec 3 morceaux de viande de boeuf Française sélectionés par Eric Leboeuf", 


in poche parole 2 spiedini lunghissimi che pendono da un porta spiedini in bronzo, davvero invitante! Abbiamo passato la notte in un albergo nei dintorni di Bourges della catena Mister Bed. Stanze non da suite ma perfette per un albergo che serve solo per dormire. Cani accettati nelle camere ma non nella sala colazione, ma ormai ci siamo abituati a fare i turni!

Day 2:
Da Bourges-Francia a Nantes-Francia

Chambord, Cheverny, Chenonceau, Azay-le-Rideau


Da Bourges-Tours andando verso la Bretagna, si deve passare inevitabilmente dalla Loira e quindi dai suoi imponenti castelli. Ce ne sono davvero tantissimi, abbiamo scelto i più famosi da visitare, partendo dal castello di Chambord,


dove il parco esterno è aperto a tutti, anche ad Emmylou, che si è divertita a giocare nelle pozzanghere sotto la pioggia.


Abbiamo proseguito verso un altro famosissimo castello della Loira, che vale proprio la pena visitare, Chenonceau, ma prima abbiamo effettuato una tappa sfortunata a Cheverny. Sfortunata perché il cancello di ingresso al parco del castello non permette di intravedere la struttura, il cane non può entrare, neanche solo nel parco, e, circumnavigando il confine a piedi si trova un cancello perfetto da cui poter scattare qualche foto ma è stato oscurato con una rete nera. Bè poco male, perché la visita di Chenonceau ci ha fatti tornare su di morale! Allora, a Chenonceau


i cani possono entrare, ovviamente tenuti al guinzaglio nel parco e potrebbero entrare anche negli interni se venissero tenuti in braccio, ecco, il mio bel labrador di 30kg forse non è la cosa più comoda da mettere in borsetta, ma il parco ci basta e avanza!


nel frattempo è persino uscito il sole! A chi come me ama gli orti e le erbe consiglio di visitare la parte del parco delle vecchie stalle, oggi abitazioni dei giardinieri, e gli orti con ortaggi, rose e fiori tutti colorati.


Non essendo ancora stanchi di vedere castelli, abbiamo deciso di fermarci anche ad Azey-Le-Rideau, più piccolo dei precedenti e quindi meno turistico e più rilassante (anche in questo castello cani ammessi al guinzaglio nel parco e in braccio negli interni).


Per questa notte ci siamo fermati in un albergo / residence nella periferia di Nantes, con delle stanze complete di zona cucina e infatti abbiamo fatto un salto al più vicino carrefour per acquistare qualche prodotto tipico locale da assaggiare per cena.

Day 3:
Da Nantes-Francia a Logonna Daoulas-Francia

Guèrande, Carnac, Quiberon, Logonna Daoulas


Primo giorno di Bretagna, si parte presto la mattina con la visita alle saline di Guèrande,


ancora non prese d'assalto dai turisti, e poi della cittadina omonima (il sabato mattina c'è il mercato, e occupa la via principale fino alla chiesa).


Lasciata Guèrande ci siamo diretti verso Carnac e i suoi leggendari Dolmen e Menhir,


una tranquilla passeggiata permette di costeggiare i vari campi pieni di questi massi. L'ultima tappa è la penisola di Quiberon, non l'abbiamo visitata tutta, ci siamo fermati nel punto più stretto, dove dalla stazione del treno vedi mare sia a destra che a sinistra, molto affascinante,


e Emmylou ha toccato i mari del nord per la prima volta (scappando però dopo la prima onda :D ).


 Finalmente verso sera siamo arrivati a Logonna Daoulas, nostra casa per i successivi 7 giorni. Abbiamo affittato una casetta del 1648,


in questo paesino sperduto con sbocchi sul mare; logisticamente Logonna Daoulas è stata la perfetta partenza/arrivo per ogni gita dei giorni seguenti.


L'unico piccolo/grande problema è che al ristorante del paese si sono praticamente rifiutati di farci da mangiare, costringendoci così ad una cena di tonno in scatola, però insomma, basta arrivare organizzati e sapere che i supermercati la sera chiudono alle 19.30 e la domenica sono aperti solo mattina fino alle 12.30.

Day 4:
Zona Pont l'Abbè-Pointe du Raz

Quimper, Pont l'Abbè, Lactudy, Plobannalech, Penmarc, Pointe du Raz, Baia dei Trapassati

Secondo giorno di Bretagna, è domenica, è risaputo che di domenica tutte le donne dei Pays Biguden vadano in giro con il loro copricapo di pizzo… sì, come no! L'idea era quella di passare da Pont l'Abbè proprio perché essendo domenica, ed essendo la capitale dei Pays Biguden avremmo trovato sicuramente qualche sciuretta che all'uscita da messa indossava la sua cuffietta, e invece… andiamo però in ordine. Partenza da Logonna Daoulas già in mattinata avanzata perché abbiamo fatto provare a Emmylou le 2 spiagge della città,


la prima tappa sarebbe dovuta essere Quimper, ma ci siamo ritrovati in mezzo ad una festa popolare, con processioni e donne in costume, il che sarebbe stato anche bello e interessante, peccato che, per la nostra macchinetta il primo parcheggio ancora disponibile era a 3 o 4 km dal centro e per chi come noi deve calcolare bene il tempo che spende in giro, non era il caso di fermarci. Quindi direzione Pont l'Abbè, convinti delle future visioni di donne Biguden.


E invece il nulla, città abbastanza deserta, carina ma nulla di che, grande nota di merito la biscuterie de Pont L'Abbè, sul corso principale. Chi conosce già la bretagna dirà: ma la bretagna è piena di Biscuterie. sì è vero, questa rimane comunque la mia preferita ma per chi ancora non la conosce c'è una premessa da fare: le Biscuterie vendono souvenirs di ogni tipo e, come dice la parola, biscotti, biscotti già confezionati (di cui rigorosamente espongono assaggi) e torte e biscotti fatti dallo stesso negozio/forno, sempre con assaggi abbondanti sul bancone. Come non amare le Biscuterie?!

(Se qualcuno mi volesse fare un regalo sappia che le palettes alle arance o mandarino sono le mie preferite :D ). Morale della favola, niente bigudin ma tanti sidri e biscotti. Lactudy, la tappa successiva, un porticciolo carino,


vengono delle belle fotografie carine ma nulla di più, in realtà è proprio grazie a questo stop a Lactudy che, ripartendo direzione Penmarc, ci ha permesso di vedere le donne Biguden (YEEE). Si è trattato proprio di un colpo di fortuna, tra una strada e l'altra, a Plobannalech, abbiamo beccato proprio il momento della preparazione della festa, quindi ragazze che si truccavano, si mettevano le forcine per far stare in piedi il biguden, uomini che si arricciavano i baffi e montavano la bandiera sull'asta.


Ero felice. Per rendermi ancora più felice mi sarebbe bastato un pranzo. Così a Penmarc ci siamo fermati a "La Glacerie" , un bar ristorante che fa servizio continuo, quindi nonostante fossero già le 3 e mezza del pomeriggio, ho potuto degustare un paio di gallette bretoni,


una con la rilette di sardine, anche questa tipica bretone. A Penmarc da vedere ci sono 3 fari, uno di seguito all'altro, sulla stessa punta.


Per raggiungerli si può o parcheggiare in città o parcheggiare più avanti di fianco ad una chiesetta a mare e farsi una bella passeggiatina respirando aria salata. Penultima tappa Pointe du Raz, raggiunto a chiusura dei negozi, intorno alle 6, ma ancora visitabile. Cani ammessi se con guinzaglio. Ci sono 2 percorsi dal parcheggio per raggiungere la punta, uno più panoramico di mezzora e uno più diretto di 15 minuti.


Ultimo punto da vedere necessariamente (con la marea al minimo deve essere uno spettacolo ancora migliore) è la Baia dei Trapassati, dove si narra venissero trasportati dalle onde i corpi dei marinai uccisi dal mare.


Cani non ammessi in spiaggia, questo dice il cartello, in realtà come capiterà anche più avanti nel viaggio, non essendoci nessuno a controllare, di cani in spiaggia ce n'erano. Il mio era troppo distrutto per scendere dall'auto quei 5 minuti per fare la foto. Siamo riusciti a tornare a Logonna solo alle 21 passate, e probabilmente è stato il giorno in cui siamo rincasati più tardi. Però ne è valsa la pena! Ho visto i Biguden! 

Day 5:
Zona Landernau-Morlaix

Daoulas, Landernau, La Martyre, Guimiliau, Morlaix, Castello di Taureau


Bagnetto alle prime luci dell'alba con Emmylou e poi partenza verso nuove mete.


Oggi si va a nord! Prima fermata a Daoulas, ad una di quelle tipiche chiese bretoni con con calvario e ossario, le guide poi davano grande importanza anche al suo chiostro che però è chiuso visto che è diventato un museo.


Tappa successiva a Landernau, famosa per il suo ponte abitabile,


tipo Ponte Vecchio per intenderci, in realtà è molto più corto, però lo stesso affascinante, con un sistema di chiuse su un lato. Andando verso nord, un altro stop è doveroso a La Martyre,


altra chiesa bretone, con ossario, calvario e tante belle statuine in pietra sulle mura e in legno all'interno della chiesa. Ricordatevi di cercare la figura del golfista sulla porta delle mura. Ah si, nota doverosa anche per la continuazione del viaggio, il cane non è sempre ammesso all'interno di questi gruppi parrocchiali e sicuramente non è mai ammesso in chiesa, quindi è il caso di prepararsi a fare dei turni. Ripartiti da La Martyre è il momento di un altro complesso parrocchiale, forse il più famoso: Guimiliau. Guimiliau


di particolare ha il calvario veramente grande e ricco di figure dove ci si può sbizzarrire nell'interpretare le storie rappresentate. Una buona notizia per gli amanti dei carciofi: in questa parte di Bretagna si coltivano carciofi giganti,


e proprio nel ristorantino, creperie, a 2 passi dalla chiesa abbiamo potuto assaggiarli ripieni. Ripieni di prosciutto e funghi o di capesante e cozze,


e nel menu ci sono almeno altri 4 ripieni diversi tra cui scegliere. … e se non amate i carciofi ci sono sempre 1000 gallettes/crepe tra cui scegliere! (Cane ammesso solo nei tavolini esterni). Per gli amanti dei calvari a pochi km da Guimilieu, visibitabile è anche la chiesa di St Thegonnec. Un'altra fermata necessaria è Morlaix e la sua baia. In Morlaix


è particolare questo viadotto che taglia la città e la baia, e nella zona vecchia sono parecchie le case a graticcio costruite con una tecnica particolare visibile solo lì. Che dire della baia, bè, le baie con la bassa marea fanno sempre un gran bell'effetto, ma noi abbiamo proseguito fino a Carantec, più precisamente Pointe Penn An Lann per vedere questo particolare forte (Castello di Taureau)


costruito su un'isoletta all'estremità della baia. (E' possibile anche visitare il castello ma le barche partono solo 2 volte al giorno quindi bisogna azzeccare i tempi e magari prenotare in periodo turistico). Ritorno a Logonna-Daoulas

Day 6:
Zona Quimper-Concarneau

Quimper, Concarneau, Riec Sur Belon, Locronan

Si ritenta con Quimper, in realtà abbiamo beccato proprio il giorno in cui smontavano palchi, panchine e quindi il traffico in zona pedonale era tanto, comunque davvero molto imponente la chiesa e l'interno è costruito in curva, molto carino il vialone lungo il fiume, il mercato coperto è  da vedere perché oltre ai mille colori di frutta e verdura è anche ricco di prodotti tipici.


  Che altro, tante case a graticcio e poi di Quimper sono famose le maioliche infatti i negozi di ceramica sono parecchi.



A differenza di Quimper, Concarneau mi è piaciuta davvero molto, nonostante la quantità di turisti presenti. Concarneau,


cittadella fortificata, appena si passano il ponte e le prime mura si entra in un'altra atmosfera trascinati dalle note degli artisti di strada all'ingresso. Quindi si può proseguire sulla via centrale, commerciale, o su una laterale, meno trafficata. Ricca di negozi di souvenir, artigianato locale e ristorantini. Merita sicuramente una visita. Noi non ci fermiamo mai, quindi la tappa successiva era Riec Sur Belon,


per chi non lo sapesse Belon è il nome delle ostriche più diffuse da noi, e vengono proprio da questo paesino, o meglio dagli allevamenti nel suo porto, Port De Belon. Non sono un'amante delle ostriche, trovo che mangiarle sia come mangiare qualcosa di viscido che ha lo stesso sapore del mare, però quella volta che si visita la Bretagna è impossibile non passare dai suoi allevamenti principali e quindi eccoci a Port De Belon, in questa casa di pescatori chiamata Anne De Belon, che si affaccia sulla baia e sugli allevamenti che scompaiono piano piano all'arrivo dell'alta marea. All'interno di questa casa tanti cestini pieni di ostriche, divise per dimensione. Ed eccoci qui ad ordinare un paio di dozzine di ostriche, che vengono presentate già con pane e burro, muscadet da bere, e limone o aceto con cipolle per condirle.


 Servizio impeccabile e panorama suggestivo. La giornata va di bene in meglio, resta da visitare uno dei paesini che rimarrà nella mia top 5 di questo viaggio: Locronan.


A Locronan vieni accolto da un operatore che ti chiede di parcheggiare la macchina, pagare il parcheggio (ok, non è l'accoglienza migliore, ma il parcheggio è a pagamento solo nei mesi estivi e ti danno un adesivo per la macchina così si paga una volta, ma se volessi tornare avresti già l'adesivo pass partout), e ti da una mappa della città con qualche spiegazione. Città di pietra, famosa per la lavorazione del lino, con una graziosa piazzetta e chiese da visitare.


Fare quattro passi è un piacere, ovviamente sempre nascondendo ad Emmylou la carrozza con i cavalli perché gli animali più grandi di lei non le piacciono molto…


E quindi ritorno a Logonna-Daoulas.

Day 7:
Zona Brest-Le Conquet

Plogastel Daoulas, Brest, Pointe St.Mathieu, Le Conquet, Chateau Kergroadez, St Renan


Si torna verso nord, nord ovest, prima fermata a Plogastel Daoulas


a visitare uno dei tanti calvari, e finalmente, questo ha bisogno di una nota speciale quindi lo riporto qui: ho trovato gli orecchini a forma di donna Biguden YEE! Breve stop a Brest,


giusto per fare qualche foto al castello e poi via verso il suggestivo Pointe St.Mathieu.


Pointe St.Mathieu, un'abbazia diroccata proprio sotto ad un faro, i sentieri costieri permettono anche di fare delle belle passeggiate, e se qualcuno fosse interessato da qui parte anche uno dei cammini verso Compostela. Di nuovo sosta pochi km più in su, a Le Conquet, dove abbiamo mangiato dei grandi assiettes di crostacei e nel pomeriggio sosta nella spiaggia de Blanc Sablons,


con la bassa marea, a pucciare i piedi. In questa spiaggia i cani sono ammessi ma con obbligo di guinzaglio (come al solito non essendoci nessuno a controllare di cani senza guinzaglio ce n'erano).


Si riparte direzione Chateau Kergroadez


dove però stavano chiudendo, quindi non siamo riusciti a vedere i loro famosi giardini ma solo l'esterno del palazzo. Ultima fermata prima di Logonna a St.Renan, o meglio al Menhir de Kerloas, solo una curiosità.


Neo sposi si recavano presso questo Menhir per strofinare la pancia della sposa come buon auspicio per avere presto prole. E di nuovo direzione Logonna-Daoulas.

Day 8:
Zona Treguier-Paimpol

Envel, Paimpol, Sillon de Talbert, Treguier, Plistin


Questa giornata e la prossima sono probabilmente state le più deludenti del viaggio, però quando uno vuole visitare tutto è logico che qualcosa piaccia meno di altro. La meta del giorno era il Sillon de Talbert, questa striscia di terra di circa 4 km che si estende verso il mare. Per arrivarci abbiamo fatto 2 o 3 fermate che però valeva la pena di fare. La prima a Envel,


un paese che non credo veda molti turisti, con una chiesetta in cima ad una collinetta, piccolina, con legni tutti lavorati all'interno. A qualche km di distanza la chiesa di Kermaria/Plouha


con un famoso affresco della danza macabra (qui qualche turista in più c'era, soprattutto italiani). Altri km per raggiungere la Abbaye de Beauport a Paimpol,


dove il cane può entrare senza problemi. Sosta a Paimpol per mangiare qualche crevettes rosa e riprendere le forze prima della passeggiata a Sillon de Talbert. Ecco. La delusione. Prima di tutto era bassa marea, quindi questa striscia di terra si confondeva con quella emersa dalla marea,


eh va bè, peccato ma è la natura. Passeggiata di 500/600 m dal parcheggio all'inizio del sentiero e tadaaaan la sorpresa: i cani non possono entrare, nemmeno al guinzaglio. Lì ho preso e me ne sono andata. L'idea di essere attaccata a terra ma vedere solo mare mi affascinava parecchio, ma non è andata… pazienza. Ecco che si riparte verso Treguier. Treguier


è una cittadina carina, con una chiesa enorme, alta e stretta, e ricordatevi che se i vostri cani non sopportano il suono delle campane, dovete tenerli lontani di li, perché per la gioia di Emmylou le campane sono andate avanti a suonare le 18 per circa 10 minuti. Ritornando verso casa sono obbligatorie foto alla spiaggia infinita di Plistin.


Day 9:
Penisola di Crozon

Chateaulin, Menez Hom, Crozon, Morgat, Pointe Dinan, Camaret Sur Mer, Pointe de Penn Hiv, Pointe des Espagnols, Landevennec, Abbaye Saint Guenolè


Questa giornata sarebbe dovuta essere una giornata rilassante, corta, per permetterci di tornare a casa ad un'ora decente e preparare le valigie, invece si è rivelata un po' il contrario. Direzione Menez Hom passando per Chateaulin, sul fiume Aulne.  Quindi visita alla chiesa e al calvario di St. Marie de Menez Hom,


e su sulla cima di questo "monte" per godere di un bel panorama.


Si può arrivare con la macchina quasi in cima, noi purtroppo non abbiamo trovato una giornata molto limpida. Quindi visita della città di Crozon da cui la penisola prende il nome. Ci siamo trovati lì in giorno di mercato e la città sembrava davvero viva, una cosa assolutamente da vedere se siete interessati all'arte sacra è questa pala in legno, ricca di personaggi, che si trova nella chiesa del centro.


Purtroppo non abbiamo trovato nessun tipo di informazione riguardante la sua storia, nemmeno all'info tourist. Si continua a girare per la penisola evitando le strade troppo grandi, ma cercando di seguire quelle costiere panoramiche. Quelle strade ci hanno portato alla spiaggia di Morgat (della costa di Morgat sono famose le grotte), Pointe Dinan


 e le spiagge di Dinan (sulla penisola di Crozon tutte le spiagge sarebbero in teoria interdette ai cani, noi ci siamo fermati in una dove il cartello all'ingresso era stato cancellato, potrebbe essere stato vandalizzato così come coperto dalle autorità, ma in spiaggia di cani ce n'erano parecchi),


in bassa marea, su cui finalmente ho potuto vedere lo sport preferito dei francesi in spiaggia: quella vela, montata su una macchinina che si guida sdraiati, non so il nome in italiano.


Ed ecco che si riparte rapidamente per una cittadina da non perdere: Camaret sur Mer, con il suo cimitero di navi


e famosa per la pesca dell'aragosta bretone. Ci siamo fermati anche a mangiare, alle 15, come al solito tardi per i francesi, con l'idea di poter assaggiare questa fantomatica aragosta. Invece il ristorante che la serve è solo 1 tra tutti quelli della baia a cui abbiamo chiesto, e alle 15 non ci avrebbe servito nulla comunque. Quindi ci siamo affrettati ad andare nell'unico locale che serviva ancora ma non posso dire di aver mangiato bene… Pomeriggio abbiamo visto ben 2 punte panoramiche: Pointe de Penn Hiv, forse la punta più bella della Bretagna e Pointe des Espagnols,


che assicura una vista su Brest. Poi ancora tornando a casa a Landevennec si vede nella baia del parco naturale un cimitero di navi militari (cioè, nel parco naturale mi mettete ad arrugginire le navi, vabbè), e lì nei dintorni l'Abbaye diroccata di Saint Guènolè, ricordandosi di non seguire i cartelli per l'abbazia, che è tutta nuova e ristrutturata, ma per il museo, che sorge nella parte vecchia. La penisola di Crozon è ricca di basi militari e possedimenti militari, tra cui 2 isole in cui si dice vengano custodite delle bombe nucleari. E proprio visto che è così militarizzata abbiamo beccato un festival musicale, con coda chilometrica per entrare, tipo woodstock, che prevedeva ben 17 parcheggi! Ritorno per l'ultima volta a casa...

Day 10: 
Da Logonna Daoulas-Francia a Le Mans-Francia

Cap Frehel, Fort La Latte, St.Malò, Cancale, St.Benoise de Ondes, Le Mans


Forse questo è stato il giorno più bello, iniziato salutando casa e padroni di casa molto presto al mattino e arrivando quindi di buon ora a Cap Frehel


che rappresenta la punta a nord della Bretagna, da qui si gode anche della vista su Fort La Latte, un fortino a pochi km di distanza, e volendo anche visitabile. Breve stop fuori dalle mura di St.Malò


giusto per un paio di foto e arrivo in quella che è stata la mia città preferita di tutto il viaggio: Cancale. Una città che in realtà è una via di casette lungo la baia, dove, presso il ristorante "Creperie Cancale Gourmand",


proprio all'inizio della via, abbiamo potuto assaporare tutte le sfumature della cucina tipica bretone. Un menu di 3 portate a 15 euro. Per antipasto ostriche, 1kg di mules frites (cozze)


o le gallettes per secondo, e come dolce crepes o gelato al caramello di burro salato. Una meraviglia.


 Girando poi l'angolo opposto si raggiunge la zona degli allevamenti di ostriche,


con il piccolo mercato dove le vendono a dozzine da mangiare subito, e i gradoni per osservare il ritorno delle barche. Se il tempo è sereno si può intravedere anche Mont Saint Michel.


Prima di iniziare la discesa verso l'Italia, sosta di curiosità al Vide Grenier sulla spiaggia a Saint Benoit des Ondes.


Notte passata a Le Mans presso la catena Mister Bed, che come il primo giorno accetta i cani ovunque tranne nella sala della colazione.

Day 11:
Da Le Mans-Francia a Cantù-Como-Italia


Ritorno a casa fermandosi a visitare i migliori autogrill di francia ;D Emmylou appena giunti a casa ha cominciato subito a rubare ciabatte e a farci dispetti. <3 my puppy!